Fantasmagorie (1908)

Émile Cohl

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Per il cinema, il 1908 è soprattutto l’anno di Émile Cohl, colui che, con una certa dose di acceso entusiasmo, lo storico e critico francese Jean-Loup Passet definisce “il vero creatore della settima arte”, o che, con una pur moderata valutazione, possiamo annoverare come l’autore che per primo immaginò e diede consapevolmente vita al cinema d’animazione. Ma partiamo dal principio. A Parigi nel 1857 nasce Émile Jean Louis Courtet, verso i venti anni conosce André Gil, il più illustre caricaturista francese, arte che allora era estremamente fiorente. Grazie a lui, Émile entra nell’ambiente e comincia a pubblicare disegni umoristici con il nome d’arte Émile Cohl. Il successo arriva presto ed Émile arriva a collaborare con alcune delle centinaia di riviste satiriche che negli ultimi decenni dell’800 si stampavano in Francia. Evidentemente, anche all’epoca, materia su cui fare satira non mancava affatto agli antichi progenitori di Charlie Hebdo.

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Gli anni a cavallo dei due secoli sono un periodo di fervente attività per Émile che passa dalle vignette umoristiche ai disegni di costumi teatrali, dalla scrittura di piccoli soggetti alla fotografia fino alla grafica per manifesti. Ed è proprio grazie ad un suo disegno per un manifesto che la Gaumont (con la quale Cohl, a partire dal 1905 aveva cominciato a collaborare come sceneggiatore e macchinista) sceglie l’idea dell’animazione cinematografica per pubblicizzare un suo film, che prende forma nella testa di Émile. Sarà anche per questa inedita consapevolezza dell’oggetto “disegno animato” e della relativa tecnica (già abbozzata da un’altra figura importante come J. Stuart Blackton) che Cohl si guadagnerà il titolo universalmente accettato di inventore del cinema di animazione.

Fu così il felice incontro tra l’esperienza maturata dal talentuoso Cohl negli ambienti delle riviste satiriche a fine XIX secolo e le allora solo intraviste potenzialità del cinema a far scoccare quella scintilla che portò, nella primavera del 1908, alla realizzazione del primo corto animato di Émile: Fantasmagorie. Un nome piuttosto significativo, oltre che suggestivo, in quanto richiamava quello della omonima variante della Lanterna Magica che ebbe il suo periodo di gloria verso la metà dell’800 e che sarà mandato in soffitta proprio dall’avvento del cinematografo. Un cuore velato di nostalgia per la bellezza passata, forse, quello di Émile Cohl, e parte della sua produzione tutt’altro che avara di momenti di tenera malinconia sta lì a confermarcelo.

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700 disegni fatti su carta per meno di due minuti di durata e circa due mesi di lavoro. Ogni immagine venne successivamente ripresa in negativo diventando un frame. Il risultato è una forma di animazione dall’estetica minimale; linee bianche su fondo nero, come il segno del gesso sulla lavagna (tecnica chiamata appunto chalk-line utilizzata in precedenza da Blackton). Come già detto, Cohl non fu solo un geniale pioniere dal punto di vista tecnico-artigianale del cinema. Egli fu anche soggettista originale, ispirato e coraggioso. Il cinema gli concesse un mezzo finalmente abbastanza potente da dare forma alla sua fantasia e alla sua energica vis comica. Le piccole folli storie animate di Émile si svolgono con uno stile raffinato quanto impetuoso che si rifà nientemeno che all’impronta narrativa del “flusso di coscienza”.

In Fantasmagorie, Fantoche, un piccolo clown stilizzato è al centro di una scena in continua evoluzione. I luoghi, gli oggetti, i personaggi, le situazioni mutano incessantemente come sulle ali di un vortice turbinoso di associazioni di idee, o per giochi soavemente eleganti di somiglianza tra le forme; una grossa pancia è un pallone da scoppiare, da un vaso parte un piccolo tronco che è un palo su cui un clown può fare acrobazie, una bottiglia in verticale è un grosso cannone in orizzontale, il gambo sottile e ondulato di un fiore è la poderosa proboscide di un elefante…

Alessandro Marinelli  (21 dicembre 2016)

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Fantasmagorie

[A Fantasy a.k.a. Metamorphosis a.k.a.Black and White]

Francia, 1908

regia, sceneggiatura e disegni: Émile Cohl

produzione: Émile Cohl, per Gaumont

durata:  110s

première: 17 agosto 1908

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