Cleo Madison
SINOSSI: Eleanor vive con sua sorella e sua madre in una baracca. Le tre si trovano in condizioni indigenti, al punto che la sorella va in strada a chiedere l’elemosina. Eleanor è fidanzata con Red, ma viene avvicinata da Flash Dacy, che invece proviene dai quartieri alti e sembra passarsela bene. Un giorno Dacy le porta un bel vestito e la conduce con sé in giro per la città. Ma il suo vero obiettivo è mostrarle come rubare le spille delle cravatte agli uomini di passaggio. Eleanor tenta varie volte, ma non ci riesce. Un giorno Flash le porta in casa un uomo elegante, cosicché lei possa derubarlo, ma anziché fare questo, Eleanor sottrae la pistola a Flash e le rivela di essere una poliziotta in incognito. Segue una lotta, nella quale intervengono anche Red, la sorella e la madre di Eleanor. Il ladro viene consegnato alle autorità e ora Red è di nuovo il benvenuto in casa.
Un giorno di questi, gli uomini supereranno l’idea idiota che le donne non hanno cervello e smetteranno di sentirsi insultati al pensiero che una che indossa una gonna possa fare il loro lavoro bene quanto loro. E non credo che quel giorno sia troppo lontano.
(Cleo Madison)[1]
Diretto, prodotto e interpretato da Cleo Madison, Eleanor’s Catch è uno dei sedici cortometraggi da lei realizzati per la Universal. Il suo personaggio è presentato con questa didascalia: «La dolce Eleanor McGrady, un fiore della periferia». La miseria viene da subito ostentata tramite lo squallore degli ambienti, dei vestiti (Eleanor e famiglia indossano degli stracci), l’elemosina e, forse, in maniera appena suggerita, la prostituzione. Una disamina della triste condizione femminile negli strati più umili della società, su cui va a innestarsi un alquanto debole e pretestuoso intrigo, a metà tra melodramma e film d’azione (con tanto di improbabilissimo colpo di scena finale), con la commedia romantica a fare cornice e happy end. Il tutto in soli due rulli.
A livello di regia non c’è molto. Una lenta panoramica che va dai piedi al viso della madre di Eleanor, seduta, mentre si prova le calze regalatele dal viscido Flash. Alcuni tentativi non particolarmente riusciti di montaggio alternato, attuati principalmente per portare avanti la storia parallela delle due sorelle.
William V. Mong, che interpreta il viscido Flash Dacy (“Dacy”, secondo le didascalie, “Darcy secondo i credits), è anche l’autore della sceneggiatura, ed è stato a sua volta attore, sceneggiatore e regista, attivo fino alla fine degli Anni Trenta. Non furono moltissime, ma neanche così poche come si potrebbe credere, le donne accreditate come registe negli Stati Uniti in quel periodo (e se ne contano ancora di più fra e le autrici di soggetti e didascalie, operatrici o addette al montaggio). Fra queste, vanno quantomeno ricordate la francese Alice Guy-Blaché, la prima regista donna in assoluto (il suo primo film, da lei scritto, diretto e interpretato, è del 1896), Lois Weber, Dorothy Davenport, Mabel Normand, Dorothy Arzner, Ruth Ann Baldwin, Grace Cunard, Jeanie MacPherson.
Cleo Madison (nata Lulu Bailey, a Bloomington, Illinois, 1883-1964) cominciò la sua carriera nel teatro, come attrice, passò poi a recitare per il cinema, per divenire poi sceneggiatrice, produttrice e regista per la Universal. In seguito tentò anche di avviare una propria compagnia di produzione, ma senza riuscirvi. Diresse sedici cortometraggi e due lungometraggi, entrambi nel 1916: A Soul Enslaved e Her Bitter Cup. Si ritirò dal mondo del cinema nel 1924. Se i suoi film risentono di una certa convenzionalità tipica dell’epoca, lo stesso non può dirsi di molti dei suoi personaggi femminili, che sono tutt’altro che convenzionali o stereotipati (donne indomite, spregiudicate, se non avventuriere), ma anzi veicolano le idee femministe coltivate della loro autrice.
Vittorio Renzi (26 ottobre 2016)
Eleanor’s Catch
[t.l. Il tranello di Eleanor]
Usa, 1916
regia: Cleo Madison
sceneggiatura: William V. Mong
produzione: Cleo Madison, per Rex Film Company
distribuzione: Universal
cast: Cleo Madison (Eleanor McGrady), Margaret Whistler (Jenny, sua sorella), Lule Warrenton (sua madre), William V. Mong (Flash Dacy), Edward Hearn (Red),
Ray Hanford (Joe), Harry Mann
lunghezza: 2 rulli
durata: 15′
data di uscita: 2 maggio 1916
[1] William M. Henry, Cleo, the Craftswoman, in “Photoplay Magazine” vol. IX, gennaio 1916, p. 109.