Naruse Mikio
SINOSSI: Omitsu (Kurishima Sumiko) fa l’entraineuse per mantenere se stessa e il figlio. Un giorno, suo marito Mizuhara (Saitô Tatsuo), un uomo debole e insicuro che l’aveva abbandonata anni prima, torna a casa, male in arnese e privo di mezzi. Furibonda, Omitsu lo aggredisce verbalmente, però decide di restare con lui per amore del figlioletto. Mizuhara cerca invano un lavoro, in modo che Omitsu possa lasciare quel suo impiego poco rispettabile. Quando il bambino rimane ferito in un incidente d’auto, Mizuhara, alla disperata ricerca del denaro per curarlo, compie un furto. La moglie cerca di convincerlo a costituirsi. Mizuhara allora lascia lì il denaro e fugge via. Il giorno dopo scopre che si è annegato.
Quello che colpisce ancora oggi è la straordinaria modernità di questi personaggi. Il film, è vero, segue i dettami del melodramma e sembra assoggettarsi all’inevitabile moralismo imperante all’epoca nella condanna aprioristica del crimine, cui deve seguire il castigo o quantomeno la presa di coscienza fino alle estreme conseguenze. Ma in realtà ciò che straborda da ogni fotogramma è l’inarrestabile forza vitale della protagonista femminile, Omitsu (Kurishima Sumiko, formidabile e bellissima). Incredibili le sfumature espressive che attraversano il suo volto, passando dalla frivolezza al dolore, dal rancore alla compassione, ma soprattutto quell’incrollabile volontà di una madre di lottare contro tutto e tutti. Seguiranno poi altre eroine forti (non importa se alla fine spesso sconfitte, ma comunque sempre forti, ribelli, indomite) del cinema di Naruse, che spesso si discosta dalla più tradizionale figura della donna/angelo sacrificale giapponese.
Le carrellate frontali sono efficacissime nello scavo psicologico/emotivo dei personaggi, così come altri espedienti stilistici (il montaggio alternato, alla Griffith, i primissimi piani, quasi in dettaglio, dei piedi in movimento del marito, etc.). Meraviglioso il finale, con quella vista del porto e dell’acqua che continua a scorrere.
Vittorio Renzi (7 dicembre 2014)
Yogoto no yume | 夜ごとの夢 (Sogni di una notte)
[Every-Night Dreams]
Giappone, 1933
regia e soggetto: Naruse Mikio
sceneggiatura: Ikeda Tadao
fotografia: Inokai Suketarô
montaggio: Shigehara Hideo
musica: Koga Masao
scenografia: Hamada Tatsuo
costumi: Matsushita Matsunosuke
produzione: Shochiku Kinema Kenkyû-jo
cast: Kurishima Sumiko, Saitô Tatsuo, Arai Jun, Sakamoto Takeshi,
Iida Chôko, Kojima Teruko, Yoshikawa Mitsuko, Tani Reikô
durata: 64′
data di uscita: 8 giugno 1933